Degrado dei film

 

Pellicola originale

Digitalizzazione pellicola 35 mm con sindrome acetica

Pellicola restaurata

Digitalizzazione e restauro di una foto con sindrome acetica

Degrado dei colori: con il passare del tempo, i film possono subire alterazioni cromatiche significative, è comune osservare il deterioramento di uno dei colori primari, che si manifesta con dominanti cromatiche rosse, blu o verdi, oppure con una generale desaturazione. Questo degrado riduce il contrasto e altera l’immagine, rendendo impossibile apprezzare il film nei suoi colori originali, in molti casi, si è costretti ad accontentarsi di una visione quasi monocromatica o con colori alterati.

Soluzioni per il restauro: fortunatamente la pulizia del film con solventi specifici e la successiva scansione digitale, permettono di ripristinare i colori in modo da avvicinarsi quanto più possibile allo colorimetria originale della pellicola, i risultati possono essere accettabili o buoni, talvolta ottimi, dipende dal tipo di pellicola e dallo stato di avanzamento del degrado.

Successivamente, in post-produzione, con il software “DaVinci Resolve” si ottimizzano i parametri dei colori per riportarli alla condizione originale, è sempre consigliabile agire il prima possibile con la digitalizzazione, poiché l’attesa peggiora il degrado e aumenta i costi, compromettendo i risultati ottenibili.

Sindrome acetica: è un processo chimico degenerativo irreversibile che altera il supporto dei film in triacetato di cellulosa, nel primo stadio il supporto si decompone liberando acido acetico, questo si accumula nel contenitore del film e accelera la reazione producendo altro acido, nel secondo stadio il film comincia a deformarsi e a restringersi, la pellicola diventa più rigida e l’emulsione inizia a sgretolarsi, il film tende ad arricciarsi e diventa irrecuperabile, il deterioramento fisico della pellicola si accompagna ad un cattivo odore La sindrome acetica può colpire qualsiasi formato di pellicola, 8mm, Super 8mm, 9,5mm, 16mm e 35mm, è contagiosa, bisogna assolutamente evitare di mettere supporti con sindrome acetica vicino a supporti sani, si manifesta soprattutto nei film datati e conservati male, in ambienti caldi e umidi piuttosto che freddi e asciutti, quando ci si accorge di questa problematica, è sempre consigliabile inserire nelle scatole contenenti i film, delle bustine di “silica gel”, ossia “gel di silice”, utile per le sue proprietà disidratanti ed estremamente adsorbenti.

Per le pellicole al primo stadio di deterioramento il ricupero è possibile stampando il film su un’altra pellicola o procedendo alla digitalizzazione della pellicola in modo da salvarne il contenuto, il successivo restauro digitale restituirà qualità e fruibilità al film.

Film con presenza di muffe e funghi: L’esempio a sinistra illustra lo stato di una pellicola arrivata in laboratorio per essere digitalizzata, Una cattiva conservazione in ambiente umido, ha preparato il terreno per la formazione di molte colonie di muffe, queste andranno progressivamente a ricoprire ogni singolo fotogramma del film, con la conseguente perdita totale dell’immagine. Per tentare di arginare una ulteriore proliferazione di muffe vi sono dei trattamenti chimici da effettuare parallelamente ad una adeguata conservazione in ambiente freddo e asciutto. Dopo i trattamenti chimici si può procedere con il processo di digitalizzazione, il risultato finale, molto probabilmente, non sarà eccezionale..

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